Dipinto del Lago Fucino (1826)Il Cicolano e la sua storia.

Le prime popolazioni che abitarono la zona della Valle del Salto furono gli Aequi nel V secolo a.C.. Il termine Aequo, "giusto", pare derivasse dal comportamento che queste genti avevano nei confronti dei loro nemici, ad esempio prima di attaccare il nemico era d'obbligo "dichiarare guerra".
Con il passare dei secoli il termine Aequo si trasformò in Aequicolo in età repubblicana, quindi in Eciculo in epoca medievale, poi in Cicolano in età moderna.
Intorno al 450 a.C. i Romani sottomisero gli Aequicoli alla loro potenza. Numerose sono le testimonianze archeologiche come i resti dell'antica città di Alba Fucens, colonia romana che ebbe periodi di una certa floridezza favorita dalla sua posizione sulla via Tiburtina-Valeria.

Zona archeologica di Alba FucensCon la fine dell'impero romano anche la Valle del Salto e il Cicolano passarono sotto il dominio dei Longobardi (seconda metà del IV secolo d.C. e nel 706 sotto il Ducato di Spoleto furono concessi estesi possedimenti all'Abbazia di Farfa fino alle pendici dei monti della Duchessa, compresi i territori dei Castelli di Torano e Sant'Anatolia.
Successivamente queste popolazioni subirono le scorrerie dei Saraceni che nell' 891 occuparono l'intera vallata.

Tra il 1143 e il 1150 il Cicolano passò sotto il dominio dei Normanni e con Federico II la vallata fu inserita nella provincia d'Abruzzo.

Infine nel 1268, Corradino di Svevia transitò tra i monti del Cicolano, per giungere da Roma ai campi Palentini, presso Tagliacozzo, dove fù sconfitto da Carlo D'Angiò. Dalla fine del secolo XII fanno la loro comparsa in queste zone i primi signorotti con i loro numerosi castelli, segnando l'inizio del periodo feudale, che nel Cicolano durò fino alla metà dell'Ottocento.

Nella notte del 13 gennaio 1915 un fortissimo terremoto con epicentro ad Avezzano (XI grado della scala mercalli) rase al suolo Sant'Anatolia e i paesi del Cicolano e del Fucino.

Nel 1927 fù costituita la provincia di Rieti e il Cicolano dopo circa otto secoli rientrò a far parte del reatino.